chi sono Alessio Brandolini
 
che cosa ho scritto

7 poeti del Premio Montale
Opera collettiva
Scheiwiller, Milano, 1992

Contiene la silloge di 15 poesie
L'alba a piazza Navona


Dalla prefazione di Maria Luisa Spaziani

In Alessio Brandolini appare una velocità di dettato che talvolta ingrana la marcia dell'assurdo. E' una poesia priva di metafore nel loro senso etimologico (trasporto, trasloco, trasposizione di segni e sensi) perché tutto, dialoghi impliciti, situazioni oniriche, si svolge sotto i nostri occhi in presa diretta. Strano trompe-l'oeil letteratissimo che sembra escludere la letteratura, farsi anzi di quest'ultima esclusione un punto d'onore a favore di una tecnologia all'indicativo presente (quando il verbo c'è). Ironia sciolta nell'acqua del discorso, surrealismo a dosi omeopatiche con effetto di chiasmo, di dissacrazione affettuosa di ogni frequentazione poetica riconoscibile. Forse abusivamente abbiamo identificato questo giovane poeta con uno dei "figli" di cui parla "Solo i figli / se ne ridono di tutto / cospargono la terra di sale, e il cielo / di trappole insidiose.


Cinque testi fra i quindici della raccolta

COSÌ NON VA

Piccolo il cielo
appuntamento fra le nuvole
bar San Pietro.

Poi con la bici da corsa
spericolatamente
più veloci in discesa.
con la bici da corsa

Senza freni
senza manubrio
senza ruote.

           - Ci mette impegno.
           - Sembra onesto.
           - Potremmo fargli credito.

Sul più bello
mi fermò all'incrocio
la mano testa
di un vigile alato.

Dirigeva il traffico
illecito
tra amore e odio
divino e umano.

           - Così non va

ripeteva ad alta voce
scrivendo la condanna nel verbale.

*****

PASSAGGIO CHIUSO

L'Orso, invece
perennemente in stato ipnotico
provo d'ogni senso di decoro
oltrepassa lo steccato
con leggeri passi di danza.

Intossicato d'odio
mi allineo e marcio
verso più innocue mete

del tipo, per esempio:

                     "a prezzi contenuti
                     nel supermercato sotto casa
                     comprerò scatole metalliche
                     di dialoghi, carezze e baci".

Certo non peggio
del frastuono della fronte
nel durissimo scontro
con l'osso della Veglia.

*****

BIANCHERIA INTIMA

Dell'ostinato sarto sociale
la punta dello spillo
punge sul ponte
che separa di netto
la vita dalla morte.

       -   Il fabbricanuvole  (con scherno)
       -   Il prendingiro      (con ironia)
       -   L'erotomane        (con ribrezzo)

            sì, ma
per nulla a disagio
per nulla in conflitto
            tra
realtà e sogno
mio padre e mio figlio.

Nudo e leggero
l'io-palloncino
salta in aria
spinto dal soffio
dei "nasi all'insù".

*****

L'ALBA A PIAZZA NAVONA

Telefono al mare
la sua voce inquinata
stronca all'istante
ogni replica estiva.

Non un granello di sabbia
né di sole
in fase meditativa
né un bagnino preoccupato
dell'ossigenazione
dell'aria romana.

Sullo sfondo nero di petrolio
tra meduse e stelle marine
la paletta azzurra e il secchiello
vuoto di Simone.

Apro il sipario
mi assale la piazza
ancora più grande
così al buio e deserta.

Poi sopraggiungono
da via Agonale
cinque attori chiassosi:
irreparabilmente cambia la scena.

Allora salgo con calma
a uno a uno
gli scalini dell'alba.
Arrivo senza affanno
più in alto
solo il bruciore agli occhi
il ticchettìo nella testa
in rapida accelerazione.

*****

LAMPIONI CINESI

Si lasciano nutrire e saziano
luci così deboli non possono
oscillare che in mani impazienti.

Utile, allora tentare col solletico
prolungare lo spasmo
fino all'estatico dolore.

Non indugiano tra le fessure
con chiavi inglesi, spranghe, piedi di porco
scardinano le tenebre
non bussano

non chiedono permesso
svelano cose semplici
scavano alle pareti
nicchie di fuoco.

Quanto basta per distinguere
la purezza di una voce
dal ronzìo monotono
di tutto il coro.



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